THE WATCHMAKER

 

E’ un classico giallo della metà degli anni novanta con un piccolo neo: la grafica dei personaggi e degli oggetti è un po’ spigolosa. Infatti i personaggi sono legati nei movimenti come se fossero delle marionette, ma non per questo non è da fare, anzi questi difetti grafici si perdono con la storia del gioco e con gli enigmi che richiedono un forte impegno.

La storia inizia con la convocazione da parte di un avvocato, dell’investigatore Darrel Boone e di una giovane avvocatessa Victoria Conroy. Racconta che ad un noto scienziato è stato rubato un macchinario capace di sfruttare le correnti di energia sotterranea che passano in vari parti del mondo, e se il ladro o chi per lui riesce a guidare questa energia, c’è l’assoluta possibilità di far scatenare enormi catastrofi. Quindi il loro compito sarà di recarsi in Austria, in un antico castello e smascherare il ladro che si sospetti si nasconda all’interno del maniero.

L’avventura dei nostri “eroi” non sarà semplice in quanto si scontreranno con complicati congegni e con un misterioso assassino che si aggira tra le mura del castello.

Questa avventura grafica può durare diverse ore sia per la possibilità di esplorare ogni angolo del castello sia per la quantità e qualità degli enigmi che sono assolutamente logici. E’ molto importante analizzare tutti i documenti raccolti ed è necessario parlare di tutto con tutti perché da ciò che si ascolta o si legge si può trovare lo spunto per risolvere l’enigma successivo.

Un consiglio: salvate spesso perché in questo gioco c’è la possibilità di morire e non c’è il salvavita “riprova”.

Possiamo dire che “The Watchmaker”  è un bel gioco, dove l’azione dei due personaggi talvolta è singola e talvolta si gioca con tutti e due contemporaneamente.

 

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