LIALA
Liala... la mia adolescenza...
Mi è sempre piaciuto leggere... Fin da piccola ho sempre letto di tutto, ma a 13 anni c’è stata la svolta delle mie letture... Per caso... un giorno... in un mercatino... ho visto spiccare, in mezzo ad altri, un libro di Liala... Mi ha subito colpito il nome, molto simile al mio, e l’ho comprato. Da quel momento non l’ho più abbandonata...
Il suo primo romanzo “Signorsì” narra la storia di un ufficiale dell’aviazione, la cui vita si divide tra il lavoro e gli amori senza importanza, fino a quando l’incontro con una donna cambia la sua vita. Uno dei tanti lettori è stato D’Annunzio, che dopo un incontro con la scrittrice le disse: “Ti chiamerò Liala, perchè ci sia sempre un’ala nel tuo nome” e così Liana diventò Liala...
L’unicità e la grandezza di questa scrittrice è dovuta al fatto che racconta l’amore in ogni sua sfumatura, e sia i personaggi che i luoghi rimangono impressi per sempre nel cuore del lettore. La sua capacità descrittiva è tale da permettere al lettore di trasformare tutto ciò che legge in immagini nitide, piene di personaggi e colori di mille sfumature.
Ha scritto circa 80 libri, tra romanzi, novelle, racconti e ricordi.
Alla mia collezione di scritti, per essere completa, mancano i tre romanzi “Peregrino del ciel...” del 1937, “L’ingannevole sogno” del 1948 e “Una notte a Castelguelfo” del 1958.
In vari mercatini sono anche riuscita a trovare alcuni suoi romanzi degli anni ‘40 e ’50:
“Settecorna”, “Donna Delizia” e “Tempesta sul Lago” del 1944;
“La casa delle Lodole” del 1947;
“Vecchio Smoking” del 1956;
“Sottovoce o mia Niny” del 1957;
“Per ritrovare quel bacio” del 1958.
Grazie Liala per averci regalato emozioni fatte di personaggi che hanno riportato con dolcezza, gentilezza e a volte malinconia, i tempi ormai lontani, raccontando i sentimenti che da sempre muovono il mondo...