JONATHAN DANTER

NEL SANGUE DI GIUDA

 

Iniziamo con il dire che subito dopo l’uscita di questa avventura grafica è stata emessa una patch, quindi è importante installarla insieme al gioco.

La storia inizia con il nostro protagonista, un giornalista di New York, Jonathan Danter, che riceve la notizia della morte di suo zio Frank, ma il fatto è che Jonathan pensava che fosse morto una decina di anni fa… Quindi dopo diverse domande del tipo “chi era veramente lo zio Frank?” e “che cosa faceva realmente?”, il nostro protagonista si spinge a volerci vedere chiaro. Viene a conoscenza che era una spia al soldo del Vaticano, e come lui altre spie erano state uccise in modo alquanto orribile.

Avrà un contatto ravvicinato con dei sicari che si nascondono dietro gli omicidi, ma fortunatamente lo aiuterà una ricercatrice a caccia di verità arcane.

Le città che visitiamo… ehm… che visita sono diverse: da New York, a Londra, a Chartres, a Roma negli interni dei musei vaticani, a Castel del Monte, dove verità imperscrutabili si nascondono tra l’umano e il divino.

La scenografia lascia senza fiato in quanto è ricca di particolari soprattutto nell’insieme delle panoramiche architettoniche.

I personaggi sono descritti con efficacia e si muovono con molta naturalezza, non sono per niente legnosi.

Un’altra nota positiva è il sonoro che varia dalle locazioni. Possiamo sentire della musica jazz, gregoriana, ritmica e ovviamente non può non mancare la cosiddetta “musica d’effetto”.

Gli enigmi sono facilissimi, e questa per noi è una nota negativa. Gli oggetti da trovare sono evidenti, manca la freccia luminosa e quasi ci siamo… I pochi congegni da aprire sono risolvibili in 3-4 minuti, quindi è una bella avventura grafica con molte note positive, ma sembra quasi un film…

  

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