IL PATRIOTTICO

EDMONDO DE AMICIS

 

Uno dei primi libri che ho preso in prestito dalla libreria di mio papà è stato “Cuore” di De Amicis, datato 1963, con la sua tipica copertina ruvida di color rosso e le ormai ingiallite pagine...

Un libro dove lo scopo dell’autore è di educare ed insegnare ai giovani ragazzi l'amore e l’obbedienza per la patria, le autorità e i genitori. Dove non manca lo spirito di sacrificio, la carità e l’eroismo. Dove il dolore è la base di una buona formazione per crescere sani e diventare forti.

La scelta di De Amicis di scrivere questo romanzo è stata dettata,  più che da un autentico gusto personale, da un’esigenza di carattere sociale e pedagogico. Fino agli anni cinquanta, è stato un testo primario nella formazione di intere generazioni. Insomma “Cuore” è nato dalla semplice e “assurda” volontà di migliorare la realtà attraverso i sentimenti e, come il buon maestro Perboni diceva alla sua classe il primo giorno di scuola, così pure l’autore pareva dire ai lettori: “Mostratemi che siete ragazzi di cuore...”.

Il romanzo è scritto come un diario e l’autore è un alunno delle elementari di nome Enrico. Tutto ebbe inizio lunedì 17 ottobre con il primo giorno di scuola, per concludersi definitivamente con i risultati degli esami scolastici lunedì 10 luglio.

Mi ricordo alcuni personaggi: dal buon maestro Perboni alla maestrina con la penna rossa sul cappello, dal quieto Enrico, narratore della storia, a Franti, il bambino ribelle e pericoloso, da Rossi, figlio di una ricca famiglia, al buono, semplice, puro e sincero Garrone... 

Ci sono diversi episodi socialmente significativi: uno molto importante è descritto nell’invito del piccolo muratore, da parte del padre di Enrico. L’ospite si presenta a casa loro, vestito con l’abito del padre, prontamente adattato dalla madre, ma con una piccola particolarità: l’abito è sporco di polvere di gesso e calce. E quando il piccolo muratore si siede sulla poltrona sporcandola, ed Enrico in un secondo momento fa il  gesto di pulire lo sporco, il padre lo blocca con un cenno, spiegandogli poi, che se lo avesse fatto, e il piccolo muratore lo avesse visto, sarebbe stato considerato un insulto, perchè il lavoro, gli dice, non è mai sporco...  

Tra una pagina e l’altra del piccolo protagonista, si intrecciano interventi sotto forma di lettera da parte della sua famiglia, e racconti mensili del maestro, dove i protagonisti delle storie sono dei piccoli eroi bambini provenienti da diverse regioni del neo Regno d’Italia.

 

Questi racconti (in tutto 9, come i mesi scolastici) sono strappa-cuore e dai finali quasi sempre drammatici...

“Il piccolo patriota padovano” racconta la storia di un piccolo padovano che rifiuta dei soldi da chi parla male dell’Italia...

“La piccola vedetta lombarda” narra la storia di un ragazzo colpito a morte mentre dall’alto di un albero spia le mosse del nemico...

“Il piccolo scrivano fiorentino” racconta la storia di un fanciullo che passa le notti insonni per aiutare suo padre nel copiare delle carte, il quale ignora questo sacrificio, rimproverandolo continuamente...

“Il tamburino sardo” narra la storia di un bambino che viene colpito ad una gamba mentre porta una lettera di guerra in una zona pericolosissima... 

“L’infermiere di Tata” è la storia di un ragazzino che accudisce con molto amore un malato, credendolo suo padre...

“Sangue romagnolo” racconta la storia di un ragazzo un po’ ribelle che dà la sua vita per salvare quella della nonna...

“Valore civile” è la nobile storia di un ragazzino che salva la vita ad un suo coetaneo...

“Dagli Appennini alla Ande” narra la storia piena di difficoltà del piccolo Marco, che s’imbarca da Genova per Buenos Aires per raggiungere la mamma emigrata per lavoro...

“Naufragio” racconta la storia dell’eroico gesto di un ragazzino che lascia ad una bambina il suo posto nella scialuppa e muore annegato...

 

Un libro sicuramente da leggere, anche se ti lascia un po’ di malinconia e angoscia...

Un’ultima mia considerazione, detta tra noi... De Amicis aveva un piccolo difettuccio: era un po’ maschilista... Come avrete notato, i protagonisti sono praticamente tutti maschi.

Caro Edmondo, non ti sei accorto che la storia l’hanno fatta le donne...???

 

 

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